L’EPIFANIA TUTTE LE FESTE PORTA VIA E LA LEGGENDA DEGLI ANIMALI CHE PARLANO..

L'EPIFANIA TUTTE LE FESTE PORTA VIA E LA LEGGENDA DEGLI ANIMALI CHE PARLANO..

E’ proprio così, il 6 Gennaio terminano tutte le festività del periodo di Natale. Epifania, deriva dal greco Epifaneia e significa mostrarsi, rivelazione di qualcosa di magico, cioè un momento legato alla consegna di un dono e alla realizzazione di felicità.

I Re Magi Gasparre, Melchiorre e Baldassarre, secondo numerose leggende, giunsero a Betlemme 13 giorni dopo la nascita del Cristo.

La notte tra il 5 e il 6 gennaio è considerata una notte ricca di eventi miracolosi in quanto gli “animali parlano”, dalle fontane esce olio e nei fiumi scorre vino. La tradizione vuole che ai propri animali venga offerto cibo in abbondanza; così come devono essere abbondanti  le 13  pietanze di buon augurio che i calabresi preparano a Natale. La leggenda racconta che un animale a pancia piena sarà soddisfatto del suo padrone e quindi per gratitudine non gli manderà maledizioni, anzi lo benedirà e quindi le benedizioni dell’animale saranno di buon auspicio. 

In alcune zone della Calabria la vigilia dell’Epifania si lasciava la tavola apparecchiata per far saziare il bambinello Gesù. In altre zone si bruciava una grande quercia dalla quale si ricava carbone, simbolo di fertilità e buon augurio ed era distribuito tra tutti i partecipanti.

Secondo la leggenda la Befana sarebbe una vecchia signora, vestita di stracci che viaggia su una scopa per riempire le calze che si lasciano appese al camino oppure sulla finestra e che i più piccoli troveranno pieni di doni la mattina dopo. Probabilmente questa festa ha origini pagane ed è collegata alla figura di Madre Natura e alla simbologia della rinascita. Ciò darebbe una spiegazione anche al suo aspetto anziano, visto che incarnerebbe l’anno vecchio che se ne va e lascia il posto al nuovo. La leggenda narra che il motivo per cui porta dolci in abbondanza è legato a Gesù: quando i Re Magi si stavano recando da Gesù Bambino con i loro doni si rivolsero a lei per conoscere la strada. La Befana, però, si rifiutò di aiutarli ma pentitasi dopo poco, comincio’ a cercarli  portando con sé un cesto di dolci. Da allora regala caramelle e biscotti ai bimbi buoni per farsi perdonare.

Un tempo, a  tutti coloro che non si sono comportati bene nel corso dell’anno, metteva anche del carbone all’interno della calza che ora viene sostituito con il carbone dolce. Si tratta di una sorta di  rimprovero che però non vuole essere una vera e propria condanna. Tutti i bimbi che sono stati cattivi farebbero bene ad avere “paura”, di sicuro il 6 gennaio verranno puniti dalla Befana.

Nella tradizione contadina la serata del cinque gennaio si trascorreva in compagnia. Si preparavano le pietanze tipiche, si friggevano i “cullurialli” accompagnati con un buon bicchiere di vino, raccontando storie e riscaldandosi al braciere. La vigilia della festa si preparavano una cena abbondante (la sera dell’abbondanza), essendo considerata l’ultima Vigilia Santa insieme alla Vigilia dell’Immacolata e a quella del Natale, occasione di festeggiamento prima di affrontare la stagione fredda. Per alcune popolazioni di rito ortodosso ma anche nei nostri paesini Calabresi legati alle antiche usanze è vietato il consumo di carne. Prima della mezzanotte si usciva per le vie del paese a intonare la strina, e in alcune località si realizzavano falò propiziatori per il nuovo anno.

” La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col cappello alla romana viva viva la Befana! “

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